Libri

Chi sono
Curriculum
Cataloghi


Ha scritto:


LA MAGIA DI RAUSCHENBERG
Tracce esoteriche nel precursore della POP-ART

Ornella Lamberti
Euro 12,40
Hermatena Edizioni

Robert Rauschenberg realizzò anche un'opera basata sulla cancellazione di un disegno di Willem de Kooning, in accordo con l'autore - dal quale Rauschenberg aveva acquistato l'opera - intitolata Erased De Kooning (1953). Willem de Kooning, che aveva insegnato anch'egli al Black Mountain College, creò opere in cui il lavoro era concentrato su applicazioni aggressive di colore, che davano una forte emozione e stimolo all'immaginazione. Le sue donne dipinte non seguivano un canone di bellezza classica, ma assumevano i tratti delle grandi dee madri dell'antichità, che molto dovevano ai graffiti ancestrali.
L'opera Erased De Kooning rientra nel merito dell'operazione di occultamento e mimesi dell'arte, attraverso la quale è possibile superare il lato materiale dell'oggetto, per accedere direttamente al mistico mondo della trascendenza e della rivelazione. L'arte supera così i limiti imposti dallo spazio e dal tempo e si affranca dal suo contesto quotidiano, rendendo possibile il contatto tra il mondo delle idee e quello sensibile. Quest'operazione - chiamata da Francesco Galluzzi "la potenza della cancellazione e del nascondimento" - si raccorda con la necessità di sfuggire ad una classificazione. Questa relega il manufatto ad un'immagine visiva artistica, in cui nessuno spazio resta alla capacità individuale di vedere l'anima delle cose. Il termine vedere è ritenuto analogo al termine conoscere. La conoscenza è paragonata alla vista, sintetizzata nell'illuminazione. Ciò conduce al vero e la verità è anche rappresentata da un occhio simbolico o da una temporanea cecità, immagine di chi si è svegliato dal torpore del sonno terreno ed ha ottenuto una visione mistica celeste. In questa visione anticonformista, si attuò un processo di abbattimento dei tabù artistici, scaturito ancora dall'influenza buddista di John Cage. Un altro esempio di quest'arte, fu connesso al ritratto di Iris Clert. Alla richiesta di eseguire il dipinto, Rauschenberg rispose con un telegramma, che citava "Questo è un ritratto di Iris Clert, se lo dico io".